Ultima ora: TIM Prime...L'operatore blocca ufficialmente il servizio, scopriamo le motivazioni
“La Società, con l’obiettivo primario di mantenere il rapporto di assoluta trasparenza con i propri clienti e di assicurare un confronto aperto, sereno e costruttivo con le Autorità, rende noto di aver sospeso l’applicazione di TIM Prime, nelle more dell’avvio delle interlocuzioni con le Autorità in merito e volte al lancio di nuovi e migliori servizi”, quello appena riportato non è altro che il comunicato ufficiale rilasciato da Telecom in data 6 aprile. La scelta è stata presa in carico dopo la segnalazione del CTCU e le reazione delle Autorità di vigilanza.
Entrando nello specifico, tutto ha avuto inizio tra febbraio e marzo 2016, quando Telecom ha divulgato la campagna informativa tramite messaggio da parte del gestore di telefonia mobile TIM, la quale faceva sapere che a partire dal 10 aprile tutti gli utenti che avevano attiva sul proprio telefono un'utenza mobile ricaricabile con TIM si sarebbero visti abilitare in maniera del tutto automatica il servizio chiamato TIM Prime, ad un prezzo di circa 50 centesimi ogni sette giorni per i seguenti servizi: messaggi e minuti illimitati verso un numero TIM a piacere, biglietti del cinema prendi 2 e paghi 1 disponibile dalla giornata di lunedi fino a venerdi con possibilità di utilizzare il tutto una volta a settimana, concorsi a premi e navigazione internet alla velocità del 4G.
Per annullare l'attivazione e di conseguenza rimanere solo ed esclusivamente con il proprio piano tariffario, i clienti TIM avrebbero obbligatoriamente dovuto richiedere un numero fornito dal gestore, o eventualmente procedere a fare richiesta sul sito dell'azienda, facendo affidamento alla tecnica opt-out.
In conclusione, ora capiamo perché nelle scorse settimane, l'Agcom, importante autorità per le garanzie nelle comunicazioni, aveva emesso una precisa diffida contro Telecom Italia, in quando “la manovra di rimodulazione dei profili base di telefonia mobile, che avrebbe comportato –se attuata – un aggravio di oltre 2 euro al mese per milioni di utenti del servizio“.
Cosa ne pensate?