Esistono modi legali per abbassare il valore dell'ISEE e poi esistono metodi poco ortodossi, che comportano dei rischi: attenzione a queste pratiche.
Ogni anno per accedere a bonus e agevolazioni statali bisogna richiedere e presentare la propria documentazione ISEE. Definito come Indicatore della Situazione Economica Equivalente, l'ISEE prende in considerazione diversi aspetti del patrimonio familiare, al fine di ricavarne una cifra indicativa.
Per il calcolo dell'ISEE, ad esempio, si prendono in considerazione la giacenza media dei conti correnti, l'eventuale proprietà di immobili, automobili. Ma anche eventuali mutui o affitti a carico del nucleo familiare, nonché la situazione socio-economica di coloro che compongono lo stesso nucleo.
In altre parole, vi sono fattori che concorrono ad alzare il valore dell'ISEE e altri che, invece, lo abbassano. Ma a cosa serve abbassarlo? La maggior parte dei bonus e delle agevolazioni assegnate su base ISEE, impongono alcuni limiti: più questo valore è basso e maggiore è la possibilità di potervi accedere.
Se ricorri alla tecnica dell'assegno circolare per ridurre l'ISEE sei a rischio: le conseguenze potrebbero essere queste
L'ISEE va rinnovato ogni anno, poiché ha durata solo per l'anno solare, ed è per questo che in molti cercano di ricorrere a metodi più o meno legali per ridurne il valore. Tra i metodi ortodossi possiamo annoverare il cambio dello stato di famiglia (che si ottiene col cambio di residenza dei componenti il nucleo), oppure aprire un conto corrente cointestato.
In questo caso, infatti, la giacenza media verrà considerata per metà dell'importo totale. Vi sono poi metodi meno ortodossi, ad esempio la cosiddetta tecnica dell'assegno circolare. Essa prevede di trasferire una parte dei propri soldi a qualcuno tramite un assegno circolare, al fine di ridurre l'importo del proprio patrimonio.
Eppure si rischia di non ottenere ciò che si vuole e anzi anche di suscitare sospetti ed eventuali controlli da parte delle autorità. Nel calcolo dell'ISEE, infatti, sono previste misure di controllo volte a evitare questo tipo di "truffa". Quando si presenta questa documentazione, infatti, vengono considerati anche transazioni e trasferimenti di patrimonio recenti.
Le conseguenze di dichiarazioni potrebbero essere più o meno gravi. Dall'imposizione di sanzioni da parte dell'INPS, con relativo annullamento dell'ISEE, fino all'accusa per reati fiscali. Ad esempio frode fiscale o dichiarazione fraudolenta. In altre parole, è sempre meglio fare le cose in regola!