Nella giungla intricata del sistema pensionistico italiano, si nascondono dettagli che potrebbero fare la differenza per molte famiglie. Non tutti sanno che, in casi specifici, anche le pensioni di invalidità possono beneficiare di arretrati importanti, cifre che, se accreditate, potrebbero cambiare davvero la situazione economica di chi ne ha diritto. Cosa c’è dietro queste somme non riscosse? E soprattutto, come si fa a ottenerle?
L’universo delle pensioni è complicato e soggetto a modifiche continue. La burocrazia, fatta di requisiti specifici e procedure lente, rende spesso difficile comprendere quando e come si possa ottenere tutto ciò che spetta. Questo è particolarmente vero nel caso della pensione di invalidità, una misura prevista per chi soffre di patologie gravi che ne limitano la possibilità di lavorare. A oggi, questa pensione si aggira su una cifra poco superiore ai 300 euro mensili, una somma sicuramente utile, ma non certo elevata. Tuttavia, esistono casi particolari in cui, oltre alla pensione stessa, è possibile ottenere anche degli arretrati. Di cosa si tratta e quali sono i requisiti per accedere a questo diritto?
Iniziamo con il capire quando nascono queste possibilità di arretrati. Una delle situazioni più comuni è quella in cui l’INPS non riesce a liquidare immediatamente la prestazione economica spettante. Poiché i tempi di lavorazione delle domande di pensione di invalidità possono essere lunghi e complessi, il diritto a ricevere arretrati matura proprio a partire dalla data di presentazione della domanda. Questo significa che se una persona invia la sua richiesta di pensione di invalidità e ottiene l’approvazione, l’indennità sarà calcolata a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, indipendentemente dai ritardi burocratici che potrebbero insorgere.
Esiste poi un’altra situazione che può generare il diritto agli arretrati: l’incremento al milione, una misura che la Corte Costituzionale ha recentemente esteso anche ai pensionati di invalidità a partire dal compimento del 18° anno di età, e non più dai 60 anni come in precedenza. Questa modifica si traduce in un aumento che può incidere significativamente sull’importo della pensione per tutti coloro che soddisfano i requisiti reddituali richiesti. È importante sottolineare che l’accompagnamento non incide sui limiti di reddito per poter beneficiare di questa maggiorazione. Inoltre, questa misura è automaticamente applicata a chi ne ha diritto, senza necessità di ulteriori richieste. Qualora l’incremento non fosse applicato correttamente, è possibile rivolgersi a un avvocato o a enti specializzati per ottenere il riconoscimento degli arretrati tramite l’INPS.
Se una persona si trova nella condizione di dover richiedere gli arretrati per ritardi da parte dell’INPS, il procedimento prevede la compilazione di un modello specifico, denominato AP70, da inviare tramite SPID oppure rivolgendosi a Caf o Patronati che possono assistere nella procedura. In casi complessi, soprattutto quando un verbale sanitario viene contestato e negato dall’INPS, il diritto agli arretrati può dipendere dalla decisione di un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), incaricato di stabilire la decorrenza del diritto stesso.
Tutto questo fa comprendere come l’accesso agli arretrati sia un diritto prezioso ma non immediatamente evidente per i beneficiari, che rischiano di perdere una somma rilevante semplicemente per mancanza di informazioni o per la complessità delle procedure burocratiche. In una situazione già difficile, come quella che vivono le persone affette da gravi patologie, ogni beneficio economico ha un valore cruciale e permette di affrontare meglio le sfide quotidiane.
Le procedure che regolano le pensioni di invalidità si rivelano spesso lunghe, e la burocrazia italiana non è certo nota per la sua rapidità. Ma, una volta avviata la richiesta, è bene sapere che il diritto agli arretrati pensionistici esiste e può essere reclamato da tutti coloro che ne hanno i requisiti. La possibilità di accedere a questi arretrati potrebbe costituire un reale vantaggio per chi ha diritto alla pensione di invalidità, permettendo di recuperare una somma significativa per il proprio bilancio familiare.
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