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Realtà virtuale e smartphones: un viaggio tra le app più incredibili

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Attualmente non c’è bisogno di spendere cifre assurde per provare a vestire i panni del proprio partner o ritrovarsi catapultato nella Francia di metà ottocento

La maggior parte degli smartphones Android e iOS supporta ormai la realtà virtuale. Non tutti naturalmente lo fanno allo stesso modo, o meglio sono altrettanto performanti, ma senz’altro la VR (Virtual Reality) è uno dei trend tecnologici del momento, in particolare nel campo della telefonia mobile, settore in cui le case produttrici hanno cominciato a investire già da qualche anno. Chi non ha mai sperimentato l’ebbrezza del virtuale potrà acquistare per pochi euro Google Cardboard che sembra attualmente la soluzione ideale per quanti vogliano avere un primo approccio low-cost a questo “nuovo mondo” attraverso il loro telefonino. L’hardware è sostanzialmente costituito da un visore di cartone fornito di lenti e magneti che, associati alla corrispettiva app, consentono di utilizzare Google Earth, e di immergersi in visite guidate, video, foto panoramiche e opere d’arte, avendo l’impressione di essere sul posto e di partecipare in prima persona a quello che si vede. Samsung Gear VR e Oculus Go (l’azienda di realtà virtuale portatile acquistata da Mark Zuckerberg nel 2014) promettono un’esperienza di Virtual Reality superiore ma il costo rispetto al concorrente economico di Google è decisamente più alto. Il mercato del virtuale è ad ogni modo attualmente in pieno fermento.

Naturalmente l’industria dei videogiochi è balzata immediatamente su questo carro, intuendone le enormi potenzialità videoludiche, ma i risvolti della VR sembrano infiniti. Sono infatti diverse le esperienze esplorabili, e non si limitano agli sparatutto, e a simultatori di guida o vol:, alcune app stanno spopolando anche in campo accademico come è il caso di Google Expeditions, altre invece danno la possibilità all’utente di ritrovarsi catapultato in un tavolo da gioco simulando l’esperienza  di un torneo in carne ed ossa. Decisamente particolare l’App chiamata Fearless, un’esperienza che promette di far scomparire la paura degli insetti e dei ragni. Una fobia abbastanza comune quella dell’aracnofobia che attraverso un processo lento e graduale, ispirato alle più moderne tecniche terapeutiche derivate della psicoterapia, può essere superato comodamente da casa scaricando il programma e indossando un visore Gear VR.

Guided Meditation VR è invece un’app per Oculus Rift e HTC Vive che promette di guidare l’utente nelle sue sessioni di meditazione, aumentandone l’isolamento dalla realtà circostante e favorendone la concentrazione. Altra applicazione davvero particolare è KingsSpray Graffiti VR che per pochi euro trasforma i possessori di HTC Vive e Oculus Rift in degli autentici Writers da strada consentendo di esprimere le loro velleità artistiche trasformandoli in street artist alla Bansky. I risvolti della tecnologia virtuale sembrano molteplici e anche in campo medico (non solo in quello psicoterapeutico) si stanno cercando applicazioni utili per pazienti e medici come DeepStream VR che cerca di combattere il dolore attraverso immagini rilassanti che stimolino la produzione di endorfina nel cervello. Applicazione che sembra agli antipodi di quella lanciata da Excedrin (farmaco contro l’emicrania a base di paracetamolo venduto negli Stati Uniti dalla Novartis), che invece attraverso distorsioni, abbagli di luce e simulazione di improvvise rotazioni di visuale promette di far sperimentare il mal di testa a quanti vogliano “provare l’ebbrezza” di avere un chiodo fisso conficcato nel cranio.

A proposito di testa, la danese Exile Game Jam ha sviluppato Disunion, un’app per Oculus Rift che simula l’esperienza della ghigliottina e catapulta il “fortunato” utente tra teste coronate e vandeisti in balia della foga purgativa rivoluzionaria. Chi invece per una volta nella vita, senza ricorrere a drastici trattamenti chirurgici, vuole provare qualcosa di davvero diverso e ad esempio vestire i panni dell’altra persona, potrà ricorrere a The Gender Swap Experiment, app prodotta dalla BeAnotherLab (un nome una garanzia) che necessita di due persone allacciate alla medesima app, intente a scambiarsi sensazioni sul proprio corpo, in coordinata complicità. Questa bizzarra carrellata si conclude con VR Cat Rescue Game, un’app che consente di combattere le proprie vertigini, paura del vuoto e dell’altezza attraverso la simulazione del salvataggio di gattini abbarbicati su grattacieli, tetti e altre alte strutture… Il vostro Fuffy potrà finalmente dormire sonni tranquilli!

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